Archivi del mese: Maggio 2019

Villa – S/T

Esce il 31 maggio 2019 il 45 giri d’esordio di Roberto Villa, uno dei musicisti italiani più raffinati in circolazione, attuale bassista dei Ronin e collaboratore, tra gli altri, di Giacomo Toni, Emma Morton, Vince Vallicelli, Don Antonio e The Gang.

Un lavoro baciato da un sound squisitamente vintage, quasi cinematografico, in linea con la metodologia di lavoro dell’Amor Mio Non Muore, sala d’incisione completamente analogica e piccola etichetta discografica fondata nella sua città natale, Forlì.

“Plasma” è il primo singolo/videoclip, per la regia di Christoph Brehme  https://www.youtube.com/watch?v=Pm97hohCMSc

Pre-order su Bandcamp: https://lamormiononmuore.bandcamp.com/album/plasma 

 
INFO ROBERTO VILLA
Roberto Villa, classe 1982, si avvicina alla musica da piccolissimo studiando pianoforte e clarinetto. Inizia a suonare il basso elettrico nel 1998; appassionato al contrabbasso, intraprende un percorso di studi classici e successivamente si laurea in composizione e improvvisazione jazz presso il conservatorio “G.B. Martini” di Bologna.
Nel corso degli anni collabora tra gli altri con: Satellite Inn, Giacomo Toni, SuperMarket, Santo Barbaro, Don Antonio, Stiv Cantarelli and the Silent Strangers, Pete O’Dublo, Vince Vallicelli, Katherine Davis, Washboard Chaz, Paul Venturi, Mauro Ferrarese, Stella Burns, Emma Morton, Vinsanto, Joseph Martone, The Gang, Collettivo Ginsberg, Alejandro Escovedo.
Nel 2015 crea, insieme ad Alberto Bazzoli, “L’Amor Mio non Muore”, sala d’incisione completamente analogica e piccola etichetta discografica. Qui lavora come tecnico audio e produttore. Attualmente suona nella nuova formazione Ronin con Bruno Dorella, Alessandro Vagnoni e Nicola Manzan.
Con Stefano Cantarelli ha recentemente fondato il duo nowave blues J.D. Hangover. Dal 2016 inizia a lavorare a brani strumentali originali. La direzione compositiva e di suono è caratterizzata dalla metodologia di lavoro de “L’Amor mio Non Muore”; il full analog ne asseconda e rispecchia completamente l’idea musicale. Sin da subito, stringe una collaborazione con il regista Christoph Brehme; i singoli brani usciranno accompagnati da un video che ne completa la tessitura.
Le composizioni vengono pensate e sviluppate coinvolgendo i tanti musicisti con cui Villa ha collaborato in tutti questi anni.

Goodbye, Kings – A Moon Daguerreotype

Il terzo album della instrumental post-rock band milanese in uscita autoprodotto il 27 maggio 2019.

“A Moon Daguerreotype” è la terza fatica discografica dei Goodbye, Kings, band di sette elementi che alle tentazioni elettroniche tanto in voga in questo periodo ha deciso di contaminare il proprio post-rock strumentale con il battito umano e le incursioni calde del jazz, in una miscela da loro stessi definita “instrumental soundtrack for a never made european retro movie”.

“A Moon Daguerreotype” si basa sull’idea che la nascita della fotografia abbia permesso all’uomo di indagare sulla sua stessa esistenza in una maniera nuova, riproducendo meccanicamente il mondo intorno a lui. Il dagherrotipo inizia un’era tecnologica e di rappresentazione della realtà che ha dato inizio sia al cinema che ad una nuova pittura, ad una nuova scrittura e a un nuovo modo di conoscere le cose, fino ad arrivare all’utilizzo forsennato e acritico delle immagini di oggi. La luna, in questo contesto, appare ancora come misteriosa e sconosciuta -seppur profanata- e la nostra impotenza e fragilità di rappresentazione continua a inquadrarci come primitivi di fronte all’enormità e alla complessità del cosmo e dell’esistenza di un tutto.

“Speriamo di mostrare la nostra frattura, la nostra impotenza, la nostra fragilità come persone, musicisti ed esseri umani, attraverso uno sguardo antico, come il dagherrotipo, a quello che sta sopra di noi.“, dice la band.
Registrato in vari studi milanesi e masterizzato negli Stati Uniti dalle mani sapienti di James Plotkin (Isis, Sunn0))), “A Moon Daguerreotype” è disponibile in copia fisica e su tutte le piattaforme di smistamento digitale.

Fan di Tortoise, Godspeed You! Black Emperor, Nils Frahm e Neurosis, allacciate le cinture!

 

INFO
USCITA: 27 maggio 2019
PROVENIENZA: Milano, Italia
GENERE: Art-Rock; Chamber Rock; Instrumental Rock; Post-rock
FACEBOOK: https://www.facebook.com/goodbyekings/
CONTATTI: gk.postrock@gmail.com
STREAMING SPOTIFY: https://open.spotify.com/album/32LKlB8qkJHPvWPljDmE1S
STREAMING BANDCAMP: https://goodbyekings.bandcamp.com/album/a-moon-daguerreotype?fbclid=IwAR3ryAC-HqR8Po30e6xNQJRUooo_O-ctbbajDVCikWB47jQtNX9xJkfTEhM

Holding Patterns – Endless

Gli Holding Patterns sono una band formata da 3/5 componenti della celebre formazione inglese Crash of Rhinos.

Gli Holding Patterns fanno un indie rock tentacolare, divertente e diretto quanto esplorativo. La band scava nell’eredità dell’alternative rock e punk degli anni 90, di quello che allargò le frontiere verso il pop, ma sempre
sperimentando strutture e fraseggi (chi ha detto math-rock?). Nati dalle ceneri della band inglese Crash of Rhinos (2 album usciti nella decade in corso), gli Holding Patterns sposano lo slancio emozionale e il complesso lavoro di
chitarre della loro precedente incarnazione con un più ampio senso dello spazio.

“Endless” esce il 17 maggio 2019 per Vested Interest (UK), To Lose La Track (IT) e Stiff Slack (JP).

Streaming e digital download su Bandcamp https://holdingpatterns.bandcamp.com/album/endless

Streaming Spotify https://spoti.fi/2YEl029